1. Sveva, com’è stato il tuo ingresso in ICAD Sistemi?
È stato un ingresso graduale, senza etichette rigide. Sono qui solo da gennaio e mi sto muovendo tra vari ruoli: supporto commerciale, gestione clienti, documentazione tecnica, sempre in stretta collaborazione con i colleghi.
Mi ritengo molto fortunata, sto ancora imparando e ogni giorno, a poco a poco, costruisco il mio percorso. Lavorare accanto a mio padre e a mio cugino Federico è un grande privilegio. Con Federico, in particolare, c’è una bellissima sintonia generazionale che mi aiuta molto a leggere molto più facilmente il mondo nel quale ho scelto di immergermi.
2. Fare comunicazione in un’azienda tecnica come ICAD non è semplice. Qual è stato il tuo trucco per rendere l’ingegnerese “parlante”?
Forse la mia inesperienza tecnica è stata un vantaggio. Ho dovuto prima capirlo io, quel linguaggio, e questo mi ha costretto a cercare parole più semplici e dirette. La cura del dettaglio e l’attenzione al cliente che ho respirato in azienda mi hanno aiutato tantissimo: ICAD semplifica per davvero, e raccontarlo è più naturale di quanto sembri.
3. Cosa porti di nuovo in un’azienda con oltre 20 anni di storia? E cosa invece vorresti copiare dai “grandi”?
Porto un occhio fresco, digitale, e curiosità costante. Ma ammiro profondamente lo spirito con cui i colleghi affrontano ogni situazione, piccola o grande: c’è un approccio positivo e proattivo che vorrei davvero imparare. Mi sto anche riscoprendo in aree che non pensavo potessero piacermi così tanto, è tutto molto più creativo e stimolante di quanto immaginassi.
4. Se ICAD fosse un reel di 30 secondi, come la racconteresti?
Con tre parole: flessibilità, ascolto, accoglienza. ICAD è un gruppo di persone che si muove con fluidità, che ascolta costantemente il mercato, i clienti, le intuizioni. Qui si cresce insieme e si risolvono problemi in modo quasi naturale. Per me è stato chiaro fin da subito: è un’azienda tech, ancora prima che focalizzata sul petrolifero.
5. Si parla spesso di ambiente di lavoro. Come si lavora in ICAD secondo te?
Mi sento molto fortunata a far parte di questo team. Il clima è bellissimo. È un luogo dove si è ascoltati, dove le idee hanno spazio, e dove anche chi è nuovo può sentirsi subito parte del gruppo.
6. Dove ti piacerebbe portare ICAD con il tuo contributo?
Sono una persona concreta, ma curiosa. Non so esattamente cosa porterò a ICAD, ma spero di lasciare un’idea interessante, un contributo importante. Credo che avere qualcuno che si faccia continuamente domande, che sia sempre in ascolto, sia una delle risorse più preziose che un’azienda possa avere.